L’Istat ha recentemente pubblicato un’analisi in merito alla ricchezza finanziaria delle famiglie, in cui è emerso che il valore delle case in Italia è aumentato del 76% dal 2001 ad oggi, passando da 3.268 a 5.738 miliardi.
Questo vuol dire che chi ha comprato una casa 17 anni fa ad oggi avrebbe un guadagno importante in caso di vendita, evidenziando così il trend positivo che ha coinvolto il settore immobiliare nell’ultimo periodo. La crescita tuttavia non è stata sempre lineare nel corso degli anni ma ha avuto alti e bassi, in particolare nel 2008, in concomitanza con la crisi.
Successivamente a questo momento di down, il mercato immobiliare italiano ha lentamente ripreso a salire fino a raggiungere nel 2011 quasi il doppio del livello del 2001, tornando poi a decrescere nel 2012. La discesa dei prezzi ha determinato una riduzione del valore medio delle abitazioni e quindi una contrazione della ricchezza abitativa, che nel 2016 risulta inferiore dell’8,1% rispetto all’apice del 2011, con una variazione media annua di -1,7%.
Il valore delle case in Italia
Nel 2016 la tendenza negativa è rallentata significativamente ma il valore delle case in Italia rimane comunque in calo anche nel 2017. L’indice dei prezzi degli ultimi tre mesi dello anno scorso rilevato dall’Istat è diminuito dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Se focalizziamo la nostra analisi nelle otto maggiori città italiane assistiamo anche qui ad un rallentamento, sicuramente meno incisivo rispetto al globale: nel terzo trimestre del 2017 il prezzo delle case è positivo, con una crescita del 1,5%. Nonostante il segno + davanti ai numeri, il trend del valore delle case anche nei più grandi capoluoghi italiani è in discesa rispetto al trimestre precedente, che ha registrato un + 3,8%, e nei primi tre mesi del 2017, anno in cui il valore era del + 8,6%.
Quanto valgono le attività immobiliari?
Sempre prendendo in esame il 2016, le attività non finanziarie possedute dall’insieme dei settori istituzionali in Italia, in particolare le famiglie che detengono il 92% del patrimonio abitativo, contano un investimento di 9.561 miliardi di euro. L’84% di tale valore è costituito da abitazioni: quelle residenziali contano circa il 60% mentre quelle non residenziali più del 24%. Se allarghiamo agli altri beni di capitale fisso, materiale ed immateriali, il valore si aggira intorno al 9% mentre i terreni agricoli costituiscono il 4% dello stock.
Del 92% del patrimonio abitativo detenuto dalle famiglia -che abbiamo precedentemente citato- circa l’81% del valore è da attribuire alle famiglie consumatrici: si tratta solitamente di abitazioni principali o seconde case. Il rimanente 11% delle abitazioni è costituito da unità detenute a scopo di investimento e attività di locazione.
Fonte: Gooruf News