Come è facile immaginare, l’84,9% delle persone che vendono un immobile in nuda proprietà vogliono reperire liquidità, magari per mantenere un certo tenore di vita, oppure per far fronte a esigenze legate all’avanzare dell’età e a volte per sostenere i figli nell’acquisto della casa. Nel 2020 il numero complessivo di compravendite di nuda proprietà è diminuito del 23,4% rispetto al 2019. La pandemia ha frenato gli acquisti per investimento e neanche la nuda proprietà ha fatto eccezione, essendo 8 volte su 10 un acquisto per investimento. Anche nel 2020, infatti, il 79,2% delle compravendite di nuda proprietà sono state finalizzate all’investimento a lungo termine. Mentre, gli acquirenti di nuda proprietà sono compresi principalmente nelle fasce di età sotto i 55 anni, con una leggera prevalenza degli acquirenti con un’età compresa tra 45 e 54 anni, che compongono il 31,1% del totale. Rispetto al 2019 diminuiscono ulteriormente le percentuali di acquisto da parte di persone con più di 54 anni. Il 63,9% dei venditori sono single, vedovi, divorziati e separati. Per quanto riguarda gli acquirenti nella maggior parte dei casi si tratta di coppie e coppie con figli che compongono il 69% del totale. La tipologia più compravenduta per gli immobili in nuda proprietà è il trilocale con il 42,5% delle preferenze, seguono i bilocali con il 23,3%. Nel 2020 si registra un aumento della percentuale di acquisto di soluzioni indipendenti e semi indipendenti che passa dall’8,6% del 2019 all’attuale 12,3%. Da sottolineare anche che solo il 20,3% degli acquisti di nuda proprietà si conclude grazie all’ausilio di un mutuo, mentre nel 79,7% dei casi si acquista in contanti. Rispetto al 2019 si registra un ulteriore ribasso della quota di acquisti con mutuo, che nel 2019 arrivava al 24,5%.
Fonte: Idealista.it